Memorie di Giuda, vol. I
ora sui n
era intromesso
fino dalla vigilia conosceva, se non lo scopo, almeno il sito della riunione dei nostri confratelli, nella casa della vallata di Josafat. Egli sapeva forse qualche cosa di più ancora, poichè s'astenne di andare incontro a
porta. Due finestre sul davanti, due sul di dietro, casa stillante l'umidità nell'inverno, infetta l'estate da scorpion
caprai che avevano condotto le loro bestie per leccare quel po' d'acqua fetida che viene dalla valle di Hinnom, niun'anima viva si era avvicinata a quel sito. Ma, dal momento in cui il sole principiò a declinare dietro il Moriah, quei soldati avevano osservato verso il monte degli Olivi e lo Scopas, dei piccoli gruppi d'uomini che venivano dalla parte di Goreb, da Bezetha, dal Mizpeh, dall'Akra, gl
un mantello sul capo, e afferrandolo per le braccia, lo trascinavano nella stanza interna, lo legavano, gli sbarravano la bocca, e lo consegnavano alla custodia dei loro compagni. Questa trappola prese così un
si sentì prendere dalle braccia. Egli comprese subito. Gridò. E siccome era molto forte, cominciò a resistere. Questo rumore mise l'allarme negli ultimi che ponevano già il piede nel giardino. Ascoltarono; non vedendo più chiaro nella casa, sentendo dei gem
sò: questi che ho in mano parle
no messi in salvo ritornassero con altri, in numero sufficiente per liberare i loro complici, Cne
torre Faselo. La prigione della città poteva
h'egli aveva la mattina dopo ripetuto alla presenza dei prigionieri. Dopo
cedura. Pilato li interrogò uno dopo l'altro a parte; nessuno disse una parola. Alla domanda:
Per pregar Dio che mi liberasse da
i: noi vi odiamo tutti, e verrà il giorno in cui
ci ed il piano della cospirazione. Ma, sia ch'egli credesse ventidue vittime esser bastanti, sia che disdegnasse co
niero, allorchè il suo liberto
doveri dell'ospitalità verso il suo superiore, l'ansietà
lei non fu lunga. Lo si vide uscir
omponius Flaccus fu più l
to ai capi delle truppe, ricominciò l'interrogatorio dei prigionieri, e la discussione della senten
ile. Ciò ch'essi venivano a d
nessuna risoluzione, sia che il giorno del Signore ci paralizzasse, sia che temessimo di esser sorvegliati. Noi ci attendevamo anzi di essere arrestati da un momento all'altro. Alla sera le porte erano state chiuse contro l'abitudine del tempo delle gran
apevo che farmi. Justus venne a raggiungermi da Maria, come di solito, ma tremava e non sapeva nulla. Io aspettava il giorno con ansia febbrile per an
e mi avvicinai alla porta della Torre delle donne, che conduce a
o la sua scoperta e l'arresto dei ventidue capi, ed avevo deciso ch
e che fosse lui quegli che concepiva, che comandava, il padrone, il cuore ed il cervello del popolo ebreo. Anche con me egli recitava qualche volta questa parte. Una volta compita la rottura fra il palazzo d'Erode ed il Tempio, tutto sarebbe andato per bene. Che importavano allora l'insuccesso, le vittime, l'indietreggiare d'un giorno, l'aggiornamento di alcuni mesi, il sangue degli uni o il trionfo degli altri? Io i
ad un sufficiente gr
diss'egli, s
Tu
altri sono presi,
forse tu, se in un campo di batt
diceva. Allora
osa hai
liato d'agire, come s
na scuotere gl'indolenti,
farò marciare come dei vecchi legionari. Addio; verrò a pranzo da te, pe
le immonde straduzze centinaia di giovani e vecchi che si dirigevano verso la piazza del Pretorio. Questa piazza diveniva per necessità il centro del movimento. Io mi ci recai pure. Passai però prima dal sagan. Egli mi attendeva. Caifa era con lui, più
ar mettere all'o
d'eseguire strettamen
a, che lo portava in avanti come suo capo. La parola d'ordine e
o, aveva ben d'uopo. Egli aveva principiato un acquedotto di venticinque miglia per condurre l'acqua da lontano: monumento d'arte e di pubblica utilità che avrebbe rivaleggiato e forse eclissato l'Acqua-Giulia. Non volendo per quest'opera caricare il popo
ustus, e gli dis
anti. Nulla
na a Samaria, e da quella di Beniamino ove mette capo la via di Anathot e quella di Betlemme, delle onde di provinciali s'ingolfavano nella città, condotti da quei capi che erano scappati al tranello teso
folla immensa, vidi
serve l'acqua? è buona tutt'al più per annegarsi, pelle persone sudicie che hanno d'uopo di lav
o l'acquedotto!
tane di vino! allora si capirebbe.
vano i biricchini: glor
el Dio che si divertì a fare il diluvio, il popolo che durante quarant'anni ha bevuto dell'acqua nel deserto con Mosè! Anche a Mosè piaceva l'acqua. Ecco perchè e
abbasso l'acqua!
stri preti? Vogliamo dunque ch'e' diventino magri come tante cavallette? Si lagnavano già che la tass
l'offerta! gr
geriva bene, e fece di Gerusalemme una valle di lagrime. Si andava a nozze piangendo, si mangiavano dei buoni pranzi versando lagrime, si abbracciava la moglie gemendo: si avev
rispetto all'obolo di Dio
Se amano l'acqua, vadano a berla a Roma. Noi siamo figli di coloro che si regalarono nella terra promessa di grappoli d'uva grossi come la torre Phasaelus. Non basta dunque ai Romani di p
i! abbasso gli acquedot
utto prospera, principiando dalle vostre donne. Il nostro Dio è già abbastanza povero: lo derubano a chi può meglio. Vorrebbero infine ch'e' si mettess
n si tocchi il d
mi soltanto alcuni di Galilea e di Samaria. Io so come si parla ai capi. Ho parlato a Tiberio, quando combattevo
gni popolari. Allora, salendo verso il Moriah, lasciando a sinistra il palazzo dei Maccabei e l'Ippodromo a diritta, camminando lungo il Tempio dalla porta O
da del popolo. Egli digeriva ancora, del resto, la cena ed il vino della notte. Poichè Pilato, quantunque non bevesse che acqua pura, aveva una ca
tura notturna di cui usavano le dame romane per conservarsi la pelle più fresca e più bella, si gettò sulle spalle
minava
di scrivere la sentenza di condanna per essi, allorchè il capo della guardia che vegliava alle porte del palazzo entrò per annunziargli che una deputazione
ublime. Una mano al petto, l'altra sul fianco, la testa alta e un po' indietro, mentre fissava lo sguardo su Pilato, sembrava ammirare gli intagli in legno di cedro del soffitto. Puzzava d'aglio come tutti gli spagn
o si aggrottarono, il su
isse Bar Abbas, avanzandosi dav
eno sporco da inviare come suo ambasciatore? do
errompendo Justus che era lì per fare una scusa; ecco, o Pilato,
, disse Pilato sogghigna
sraello.... com
uppe Pilato da focoso
herò in greco. Vedi, Pilato, sono letterato, sai! Ho insegnato ai Galli il passo che David danzava dinanzi
sulla sua sedia, ma
so nella piazza del Mercato, e l'amore pel mio popolo m'ha detto: Va avanti. Mi sono posto a
di senso comune per prendere la parola? g
ti dell'acqua e non del senso comune, io che ho avuto l'onore di parl
la porta a pedate, ordinò Pilato ad
o che eseguiva l'ordine, Bar Abbas sgambett
olla punta, dal lato... Ah, bravo, ora la tunica è forata, ed ecco la mia facci
scusa delle buffonerie di Bar Abbas, e
è ben fatto. La città ha bisogno di fontane, ed io voglio farle. Se il popolo ebreo trova che agisco male nell'adoperare l'offerta, invece di aggravarlo con
o sarà finito, e l'offerta continuerà
. An
ione salut
che la volontà di Pilato era incrollabile, che i lavori dell'acquedotto non sarebbero sospesi, la tassa del Tempio non rispettata, un grido immenso partendo dall
ne fu sp
si ris
città le insegne con l'effige di Cesare, la legge ebrea proibendo le immagini come idolatre. Senza dunque commu
e, l'arma nel fodero e la frusta alla mano, disperdimi que
hè lo conosceva per umano e dolce, lo sal
! Crispus le rivolse alcune parole concilianti, consigliandola di cessare dal rumore e
gno ricevuto dai soldati accrebbe la loro collera e la forza delle loro braccia. Ma accadde per disgrazia che uno dei soldati insanguinò di un colpo di frusta la faccia di Bar Abbas. Il
fu il s
per supplicare che per rivoltarsi. Essi li abbattevano a dritta e a sinistra come le spighe sotto le mani dei mietitori. Quelli che fuggivano rovesciavano i più deboli e li schiacciavano. Guai a coloro che cadevano: non si rialzavano più. Le botteghe, le porte delle case si aprivano per dare asilo a quei disgrazi
Cedron erano coperte di cadaveri, per la maggior
lemme, a Gerico, al Giordano, al deserto, al mar Morto, vasto spazio d'azzurro e d'oro, che chiudeva una parte dell'orizzonte come uno zaffiro termina il rostro di una corona. Essa ammirava i giardini di Silohè, i gruppi argentati degli alberi del monte degli Olivi, gli splendidi giard
re e senza dare indietro, il solco della daga romana a traverso i figli di David. Poi, quando il sole cominciò a darle noia, tem
ivo a
mentre i suoi schiavi gli grattavano la pelle con una pi
se la caveranno coll'aguzzare
tiglia di mirra nelle cassolette d'or
pelli dalla disperazione. Si gettò di slancio sul primo cavallo che trovò
mè, s'avanza
si ritirassero, e ritornò egli stesso al palazzo col cuore piagato e l'anima piena di dolore e rimorso. Entrò nella sala dei giudizii. Gli fu presentata la sentenza contro i ventidue pri
egli, fate venir
ostato un quadrato di mosaico che segna il sito del giudizio. Noi chiamiamo quel luogo il Gabbatha. Nel mezzo del Gabbatha si alza un piccolo banco di pietra, screziato di marmi a varii colori, sopra il quale si metteva la sedia curul
ano in due file, una a diritta, l'altra a sinistra. Le guardie del Pretorio si stendevano in cerchio intorno
a aggiungere in
uni sorrisero sdegno
nza, disse Pilat
principiasse lo spettacolo, e saranno frustati con dieci colpi di verga ciascuno. Dieci di questi delinquenti (di cui la sentenza dava i nomi) saranno crocifissi nella sera stessa. Sei altri (di cui parimente erano scritti i nomi) saranno dati in preda alle b
e abbia osservazi
se. Allora egli si volse a
? Avete qualche cosa da domanda
di silenzio, durante il quale si avrebbe potuto
orni nel cielo maturer
emente il capo, e
n anno qualunque, il tempo non l
acque deliziose di Enrogel; le tortorelle gemevano, il vento del mezzodì folleggiava con le fragranze della v
ato e del suo os