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First Italian Readings

Chapter 10 VENI, VIDI... NON VICI!

Word Count: 1644    |    Released on: 04/12/2017

nche lei, eh,[

ai?! E come

ten

sono faccende troppo delicate; ma quella povera madre così afflitta mi faceva compassione, e preg

gli dissi,-che una seria

di quei trattati di educazione a regole stabilite, applicabili in tutti i casi, come le medicine delle quarte pagine dei giornali. Quando il professor Gianlucardi, pensai, sarà deputato, non starà in parlamento per alzarsi e rimettersi a sedere;

atto, il quale, in verità, è così meschinuccio per sè stesso che non merita le circonlocuzio

glio ottima donna, che aspettava sempre dall'alto un consiglio, un aiuto, e spesso anche il miracolo: era come quelli che a forza di guardare in su non guardano mai dove mettono i piedi. Rimase vedova presto la contessa Ceci

gno.-E gli anni passavano e il contegno era diverso, ma in peggio; tantochè alcuni amici consigliarono la contessa Cecilia a mettere l

nti preghiere a Dio e ai Santi che avrebbero mutata in meglio l'indole ribelle della sua Albertina. Infatti, presto fu sposa di un giovine elegante, un marchesi

aggi a Monte Carlo;[5] lei faceva molto parlar di sè, tanto nelle feste di ballo e nei ritrovi del carn

V'era poi una certa baronessa che si vantava di essere emancipata, si vestiva da uomo, andava a caccia, andava a cavallo, fumava, e si prendeva gran spasso,[6] ogni anno d'autunno, in una sua villa, dove invitava per settimane intere le sue amiche intrinseche a darsi bel tempo con lei. Si parlava molto di queste villeggiature, e se ne parlava in cento modi: chi a mezz'aria[7] scotendo la testa:

ggiare dalla baronessa... non c'è che lei che possa persuaderla... e forse lei ci riuscirà... è stato suo maestro....-Benchè il professor Gianlucardi fosse stato il maestro di letteratura dell'Albertina, e anche ne avesse cantato gli sponsali in terza rima, pure non la vedeva spesso: la vedeva qualche volta

al palazzo della marchesa Albertina. Due giorni dopo vi tornò ed era uscita, un'altra volta non si sentiva bene e perciò non riceveva nes

ti i versi, che a lui, poco pratico di salotti sul gusto moderno, parve di entrare nel magazzino ben fornito di un mercante di mobilia: e forse, in quel momento, pensò al suo salotto con quelle sei seggiole allineate alla parete, col canapè verde e accosto accosto il tavolino di ciliegio lucido come uno specchio. Il pro

oncina bassa, la sua antica scolara. L'Albertina gli fece festa[9] e cominciò subito a discorrere fitto fitto, senza mai aspettar risposta, rammentando il tempo in cui era stato suo maestro.-Pove

efatto a essere ascoltato, nè di manifestare lo scopo della sua visita, e nemmeno di deviare con qualche parola quel rapido f

Ma come si fa a ricusare? E che male c'è? Si sta così allegri, ci si diverte tanto! E poi la baronessa è

arrivare una signora a far visita; poi un'altra; poi due giovani eleganti, e finalmente due signore madre e figlia; e allora un ricambio di saluti, di baci, di strette

nava andarsene. Nell'atto di stringere la mano alla marchesina per accomiatars

ello che vorrebbe la mamma... badi, professore, non manchi,... l'aspetto:-gli rispose

udì varie voci allegre, e quando entrò nel cortile vide una lieta comitiva di signore e di signori a cavallo sul punto di partire, e tra questi primeggiavano, accanto, una bella donna ch'era la baronessa, e quell

mandò il profes

atura con la signora bar

hiudendo il suo racconto;-ma confesso il vero, quella risat

i premeva di troncare il tèma solito)-lei

ppe con un sospiro:-ve

ia pi

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