Fante di picche
può dire il pentimento egli l'ha inteso altra volta-e nulla valse. Allora come oggi si trovava solo, faccia a faccia con un pauroso
sato e già gigante, e già perduto per sempre; e su quel cumulo di sciagure-sciagura maggiore di
to al rimorso, se già ebbe tutto questo e invano? Si farà zimbello di un giuoco bambinesco, e pur d'incrudelire co
rno all'anima sua; quel raggio di sole che percuote la pia
al vecchio babbo e dalla sorellina, la fede nell'avvenire; era questa la posta, egli lo sapeva ed ha giocato-ed ha perduto. Non gli rimane
una inconsapevole contemplazione. I pali del telegrafo gli passano dinanzi vertiginosamente in prima linea, le acacie delle siepi procedono più lente, e i gelsi più le
ccarci dal nostro tempo lontano-dal passato c
arrestato; finalmente al noto fischi
frusta, offre un calessino sconquassato. La rozza, educata alla identica scuola del Morello famoso, attraver
ciagurato?
volta forse, a coloro che ama, di respirar l'aria della felicità di cui ora è immeritevole, poi... Poi fuggi
più care come prima. Per tutta la via s'incontra in contadinelle che, canticchiando sommessamente, levano la bruna testa di mezzo all'immenso biondeggiare delle spighe mature... ecco l'ultima sa
sporto del muro, getta, spenzolandosi, un'occhiata di baleno nel giardino e si lascia ricadere a terra palpitante. Quante cose ha visto! la casetta bianca, le finestre dischiuse, non ancora baciate dal sole, il viale, il padiglione di glicinie, la quercia superba... Ascolta, gli par di udire una
più, una lagrima gli riga le gua
stupida curiosità d'un contadino indifferente... troppo tardi, appena ha il tempo di celare la faccia lagrimo
, guarda innanzi a sè e
sempre lui-il