Fante di picche
gli amici suoi ed i miei, abbiamo tutti un demonio alle calcagna. Donato, nostr
suprema indifferenza ai colpi della sorte, non ti darai il gusto di fumar loro sulla faccia un grosso avana, come nelle grandi occasioni, non ti uscirà di b
ce lo fa, e venuta la sera, col cuore leggiero, col cervello a spasso e con un sig
tano da ogni parte, sorrisi, strette di mani ro
che gli dà un sopravvento irresistibile sui colleghi, snoda la lingua a mille
piccolo Bonaventura ha
sti
arà la chierica, e si farà chiamare fr
te ha compera
a giuocato ed ha perdut
fatto una ce
del giornalista?
to; la cena gli
non potendo fare un articolo cr
sulla poltroncina fumando, e quando finalmente dice una parola, tutti ridono in coro, pronti a
, non vuole più uscirne... ?Valente ha comperato un bel baio...? l
ai a questo, a te non importa dell'uso che Va
vena, dice Cosimo
ne? dice
I
I
I
devi più mettere il piede nella casa da gioco, non lasciarti sedurre dalla curiosità
arte o dall'altra, e quando arriva dinanzi alla nota casa, conchiude che sarebbe propr
sdraiato sopra un divano in
o Valente g
posto; egli afferma che la fortuna è una pazzerella e fa il giro del tavoli
la vera arte di vincere
qua
nsegna: saper aspettar
avverte del m
uro di fare un grosso punto e di vincere la partita; è come un buon vento che dura un quarticino d'ora,
esperimentato; è la teorica delle probabilità. Valente per esempio fa banco; io mi schiero fra i puntatori
rchè ti manc
ù facile ch'io vinca,
o a camminare contro v
modo di vincere è di non giocare; guardati bene dal pensare che in un quarticino d'ora, di
me un'onda che lo invada, il buon vento famoso forse. Davvero, se ci è una giustizia, non può Valente conservare il baio che ha comperato con denaro
ere.... gli tremano le g
ta.... è il signor Asdrubale, col farsettone nero abbottonato da cima a fon
dire una ricaduta? Oppure-la cosa è men bella, ma più verisimile-oppure il signor Asdrubale bazzica nelle case da gioco per ragioni di mestiere? Or gli torna in mente più vivo il negozio stretto poche ore prima; rifà i calcoli fatti
ira con lieve violenza in disparte, sorridendogli sempre
ne avevo quasi un sospetto-e per questo sono venuto, glielo dico schietto, pe
i basta; quello che il signor Asdrubale tiene
o proseg
rima la pace del suo debito; io non desidero di meglio. Le carte sono
fare il viso arcigno; ma l'ometto non gli bada, gli sorride, lo trae con lieve violenza ad un tavolino, lo costringe a sedersi e gli siede dirimpetto,
a di soppiatto un'accusa sul volto del signor Asdrubale, il quale ora è entrato nel g
eferisce il s
di fare un gesto coll'animo di dichiarare che si rimett
si vuol tentare la sorte con colpi replicati e frettolosi, il solo gioco a due che non sia nè lungo, nè difficile; bravissimo, vedo in lei la stoffa del giocatore;
gerò per debito di giustizia che in così dire egli si guarda intorno e che, se avesse in faccia l'uscio, forse piant
così le propongo un gioco pieno d'interesse e di commozioni, che permette di tirar l'orecchio alla carta, come
ga
po
sforzo per non bal
uanta
e e delusi nell'aspettazione d'un giuoco più forte
embra concentrarsi tutto in quest'operazione; quando ha finito presenta le ca
e di